Roma Welfair

Programma 2024

7 novembre 2024
11:30-13:00
Teatro della Salute

FIAT LUX! Dal BIG-BANG alla FOTOBIOLOGIA

Una scarsa esposizione alla luce solare causa rachitismo e La luce è da sempre percepita come una condizione positiva, al contrario dell’oscurità, associata a situazioni di negatività. In epoca preistorica gli uomini primitivi temevano la notte, perché li rendeva più vulnerabili ai predatori. Era fonte di angoscia e di inquietudine, perché non c’era mai la certezza che sarebbe finita.

Ogni nuovo sorgere del sole veniva accolto con gioia e sollievo. La capacità di accendere un fuoco e di mantenerlo fu la scoperta più rivoluzionaria di tutti i tempi, perché permise all’uomo, non solo di riscaldarsi ma anche di illuminare l’ambiente, migliorando enormemente la percezione della sua sicurezza. Grazie a questa scoperta, l’Uomo poté prolungare le ore di veglia e iniziare, senza rendersene veramente conto, il cammino della conoscenza. Pensiamo al mito della caverna di Platone. Prima ancora, con la nascita delle religioni, la luce iniziò, seppure con nomi diversi, ad essere associata alla Divinità. Questo simbolismo è ancora oggi presente in molte religioni, il che spiega l’utilizzo di candele e di altri lumi in tutti i luoghi di culto. La separazione della luce dalle tenebre creò dal caos l’«ordine»: la luce iniziò a dominare sulle tenebre, senza tuttavia sopprimerle. La luce, più che le stelle e il sole e, soprattutto, l’alternarsi del dì e della notte – come insegna la Bibbia [Dixitque Deus fiat lux et facta est lux. Genesi, 1: 3] – sono oggi riconosciuti come gli elementi fisici alla base della vita, in tutte le sue molteplici manifestazioni. Lo studio della luce e della sua interazione con gli organismi viventi, oggetto della FOTOBIOLOGIA, è uno dei campi più affascinanti delle scienze della vita e, in particolare, della Medicina. Un forte impulso a queste conoscenze è stato dato dal medico Niels Ryberg Finsen (1860–1904) che nel ricevette il premio Nobel 1903 per la medicina in riconoscimento del suo lavoro sulla cura delle malattie e, in particolare, del trattamento del lupus vulgaris mediante raggi luminosi concentrati. Di lì a poco, si scoprì che l’esposizione alle radiazioni solari è indispensabile nella produzione della vitamina D dal colesterolo.Oggi sappiamo che i fotoni luminosi possono interagire direttamente con molecole organiche (eccitazione) innescando reazioni biofisiche a catena in grado di modulare specifici bersagli biologici. Questo fenomeno è il principale campo d’investigazione della FOTOBIOLOGIA che comprende la fotofisica, la fotochimica, la fotosintesi, fotomovimento, la fotomorfogenesi, lo studio del processo visivo, la bioluminescenza, la cronobiologia, la biofotonica e molto altro.
La FOTOBIOLOGIA ha origini antiche e campi sempre più vasti di applicazione, anche se per molti anni si è limitata allo studio della fotosintesi e del meccanismo della visione. “Ciò che muove la vita è una piccola corrente elettrica, mantenuta dal sole”, avrebbe affermato Albert von Szent-Györgyi, Premio Nobel per la Fisiologia/Medicina nel 1937, noto ai più per gli studi sulla vitamina C. In realtà, studi abbastanza recenti hanno rivelato che esistono recettori per la luce non solo nella retina ma anche nella pelle e che componenti cellulari possono emettere spontaneamente piccole quantità di fotoni, molto probabilmente per finalità di segnale.
In questo scenario, l’evento “FIAT LUX! Dal BIG-BANG alla FOTOBIOLOGIA.” vuole essere un omaggio alla luce in tutte le sue implicazioni biologiche con particolare riferimento al suo ruolo nel mantenimento o nel recupero di una condizione ottimale di benessere, anche attraverso specifici nutraceutici.
Relatori
Minoru
Yamakado
MD. PhD. Centro Screening della Salute, Consigliere speciale al Mitsui Memorial Hospital
Gianluca
Scuderi
Professore Ordinario di Oftalmologia presso Università Sapienza di Roma, Direttore Unità di Oculistica Ospedale Sant’Andrea di Roma
Eugenio Luigi
Iorio
Medico Chirurgo Specialista in Biochimica e Chimica Clinica Dottore di Ricerca in Scienze Biochimiche; Presidente dell'Osservatorio internazionale dello Stress Ossidativo e dell'UniversitĂ  Popolare Medicina degli Stili di Vita; Lifestyle Medicine
Giovanni
Scapagnini
Professore ordinario di Nutrizione Clinica dell'UniversitĂ  degli Studi del Molise