Ogni nuovo sorgere del sole veniva accolto con gioia e sollievo. La capacitĂ di accendere un fuoco e di mantenerlo fu la scoperta piĂš rivoluzionaria di tutti i tempi, perchĂŠ permise allâuomo, non solo di riscaldarsi ma anche di illuminare lâambiente, migliorando enormemente la percezione della sua sicurezza. Grazie a questa scoperta, lâUomo potĂŠ prolungare le ore di veglia e iniziare, senza rendersene veramente conto, il cammino della conoscenza. Pensiamo al mito della caverna di Platone. Prima ancora, con la nascita delle religioni, la luce iniziò, seppure con nomi diversi, ad essere associata alla DivinitĂ . Questo simbolismo è ancora oggi presente in molte religioni, il che spiega lâutilizzo di candele e di altri lumi in tutti i luoghi di culto. La separazione della luce dalle tenebre creò dal caos lâÂŤordineÂť: la luce iniziò a dominare sulle tenebre, senza tuttavia sopprimerle. La luce, piĂš che le stelle e il sole e, soprattutto, lâalternarsi del dĂŹ e della notte â come insegna la Bibbia [Dixitque Deus fiat lux et facta est lux. Genesi, 1: 3] â sono oggi riconosciuti come gli elementi fisici alla base della vita, in tutte le sue molteplici manifestazioni. Lo studio della luce e della sua interazione con gli organismi viventi, oggetto della FOTOBIOLOGIA, è uno dei campi piĂš affascinanti delle scienze della vita e, in particolare, della Medicina. Un forte impulso a queste conoscenze è stato dato dal medico Niels Ryberg Finsen (1860â1904) che nel ricevette il premio Nobel 1903 per la medicina in riconoscimento del suo lavoro sulla cura delle malattie e, in particolare, del trattamento del lupus vulgaris mediante raggi luminosi concentrati. Di lĂŹ a poco, si scoprĂŹ che lâesposizione alle radiazioni solari è indispensabile nella produzione della vitamina D dal colesterolo.Oggi sappiamo che i fotoni luminosi possono interagire direttamente con molecole organiche (eccitazione) innescando reazioni biofisiche a catena in grado di modulare specifici bersagli biologici. Questo fenomeno è il principale campo dâinvestigazione della FOTOBIOLOGIA che comprende la fotofisica, la fotochimica, la fotosintesi, fotomovimento, la fotomorfogenesi, lo studio del processo visivo, la bioluminescenza, la cronobiologia, la biofotonica e molto altro.
La FOTOBIOLOGIA ha origini antiche e campi sempre piĂš vasti di applicazione, anche se per molti anni si è limitata allo studio della fotosintesi e del meccanismo della visione. âCiò che muove la vita è una piccola corrente elettrica, mantenuta dal soleâ, avrebbe affermato Albert von Szent-GyĂśrgyi, Premio Nobel per la Fisiologia/Medicina nel 1937, noto ai piĂš per gli studi sulla vitamina C. In realtĂ , studi abbastanza recenti hanno rivelato che esistono recettori per la luce non solo nella retina ma anche nella pelle e che componenti cellulari possono emettere spontaneamente piccole quantitĂ di fotoni, molto probabilmente per finalitĂ di segnale.
In questo scenario, lâevento âFIAT LUX! Dal BIG-BANG alla FOTOBIOLOGIA.â vuole essere un omaggio alla luce in tutte le sue implicazioni biologiche con particolare riferimento al suo ruolo nel mantenimento o nel recupero di una condizione ottimale di benessere, anche attraverso specifici nutraceutici.