Roma Welfair

Programma 2024

5 novembre 2024
14:00-16:15
Arena

Vivere e lavorare in ambienti “indoor” salubri. Bambini, anziani, persone con malattie croniche e rare: quale prevenzione per le fasce vulnerabili?

Nell’arco della giornata ciascuno di noi trascorre la maggior parte delle ore in ambienti chiusi o “indoor”: casa, scuola, ufficio, luoghi per la riabilitazione, palestra, etc.

Eppure, troppo spesso questi ambienti possono nascondere rischi invisibili per la nostra salute: particolato, sostanze chimiche, radon, agenti infettivi, allergeni.

L’atmosfera indoor è il veicolo principale, le fonti sono svariate: le caratteristiche dei locali (affollamento, umidità), attività come cottura dei cibi e riscaldamento, materiali da costruzioni, arredi, l’ambiente esterno. Gli ambienti indoor sono infatti “ecosistemi”, profondamente influenzati anche da fattori sociali e culturali, la cui qualità ha un impatto importante sia sul benessere sia sul rischio di patologie.  Le evidenze scientifiche ci dicono che gli ambienti indoor insalubri aumentano i rischi di infezioni e patologie croniche respiratorie, asma, allergie nonché di disturbi neurocomportamentali, e aumentano l’esposizione a cancerogeni ed interferenti endocrini.

Vivere in ambienti indoor salubri richiede un approccio basato sulla prevenzione primaria e sostenuto da evidenze scientifiche interdisciplinari. Ma quale prevenzione primaria? Negli ecosistemi indoor non siamo tutti uguali: abbiamo fasce di età più vulnerabili -il bambino, l’anziano- e chi è più vulnerabile a causa del proprio stato di salute, ad esempio chi soffre delle tante patologie croniche e rare che si ripercuotono sul sistema respiratorio. Si tratta di persone che trascorrono mediamente più tempo indoor (dalla casa alla scuola alla RSA…) e in cui maggiore è il rischio di patologie associate con gli ambienti insalubri.

Occorrono norme e linee guida aggiornate in base alle evidenze scientifiche, una migliore sorveglianza epidemiologica degli effetti dei rischi indoor, innovazioni tecnologiche e verifiche di salubrità, nonché informare i cittadini circa comportamenti consapevoli che promuovano un abitare sano. Queste azioni vanno integrate in una visione e una strategia complessiva che incentri le azioni di prevenzione sui gruppi vulnerabili, che in realtà -complessivamente- rappresentano una frazione importante della popolazione generale.

Coordinato da
Domenica
Taruscio
Già Direttrice del Centro Nazionale Malattie Rare Istituto Superiore di Sanità
Relatori
Raniero
Maggino
Cittadinanzattiva
Francesca
Danese
Portavoce Forum Terzo Settore
Roberta
Massa
Consigliere del Comitato Centrale della Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP)
Fabio
Valente
Vice Segretario vicario FIMMG
Giovanni
Taruscio
Esperto di Bioedilizia, Centro Studi KOS-Scienza, Arte, Società
Alberto
Mantovani
Esperto dell’Agenzia Europea Sostanze Chimiche, Presidente del Centro Studi KOS-Scienza, Arte, Società
Leonello
Attias
Istituto Superiore di Sanità
Marcello
Bettuzzi
Segretario Federazione Italiana Malattie Rare (UNIAMO)
Giorgia
Tartaglia
Federazione Coordinamento Lazio Malattie Rare (COLMARE)
Maria Pia
Sozio
Presidente As.Ma.Ra. Onlus Sclerodermia e altre malattie rare "Elisabetta GIUFFRE"
Rosa
Ioren Napoli
Presidente Federazione Italiana IPF e Malattie Rare Polmonari (FIMARP)
Rino
Agostiniani
Società Italiana Pediatria
Sandra
Frateiacci
Presidente ALAMA-APS Associazione Liberi dall’Asma, dalle Malattie Allergiche, Atopiche, Respiratorie e Rare